Della Quiete dopo la tempesta, e del weekend al mare.

Ci sono posti che fanno parte di noi, che si intersecano con la nostra vita.

La famiglia di mio padre ha vissuto varie migrazioni interne, dalla Sardegna alla Liguria, dalla Liguria all’Emilia. Mio nonno ha vissuto vicino a La Spezia per gran parte della sua infanzia, gioventù e prima vita adulta, e la mia famiglia possiede ancora una piccola casetta da quelle parti.

Io sono nata in inverno, alla fine dell’anno, ma a primavera dell’anno successivo la mia salute ha subito iniziato a mostrarsi un po’ cagionevole. Per questo, intorno ai 6 mesi di vita, venni presa, impacchettata e portata nella casa al mare, in Liguria, al confine con la Toscana, per godere della cosiddetta “aria buona” di cui tanto si parlava negli anni ‘80.

Ecco, oggi sono decisamente una “tipa da città”, amo Bologna e non vedrei la mia vita altrove, ma…

… ma, quando ho bisogno di staccare, quando cerco l’ispirazione per scrivere, quando mi viene voglia di prendere e andare via al momento, allora il primo pensiero va a quella costa frastagliata, a quelle spiagge strane, di sabbia che si trasforma in roccia, a quelle verdi colline e montagne a picco sulle scogliere.

Il mio compagno ed io, dunque, abbiamo deciso di prendere e partire al momento, per staccare dai miei pensieri di lavoro+perdita del lavoro, per sguazzare e prendere un po’ di colore, magari per leggere e scrivere un po’ in pace.

Siamo arrivati il venerdì sera, e la prima cosa che abbiamo fatto è stata cercare il nostro baretto preferito per un aperitivo sulla spiaggia. (sì, anche al mare. Ma vogliamo mettere, un bel cocktail alla frutta con il sottofondo delle onde ed il sole che tramonta all’orizzonte dietro a Montemarcello??)

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Con enorme tristezza, abbiamo scoperto che il “nostro” stabilimento, e con esso il “nostro” bar, è stato demolito, lasciando il posto a..nulla. Una spiaggia completamente vuota, anche di persone.

Dopo una serie di considerazioni ed interrogativi senza risposta, non ci siamo persi d’animo, ci siamo accontentati del primo spritz disponibile sulla riva, qualche lido più in là, ed abbiamo cominciato a pensare ad un paio di posti carini dove spendere le nostre successive due cene.

Abbiamo trovato due posti che, a mio parere, rappresentano lo yin e lo yang della ristorazione, ma entrambi eccellenti.

Il primo, “Il Ristorantino di Alì”, è un delizioso posticino a Marinella di Sarzana, che serve pesce fresco, in gran parte pescato localmente, e si dedica principalmente a piatti tipici della tradizione ligure. Il proprietario, Alì, non è esattamente di tradizione ligure, a livello personale. E’ un ragazzo nato in un continente diverso, capitato da quelle parti per caso, che da giovanissimo ha iniziato un lavoretto come cameriere in quello che allora era il ristorante più famoso della zona. E si è dimostrato subito estremamente valido, portato per il rapporto con i clienti, che si sono tutti affezionati a lui, ma anche adatto ad aiutare il lavoro della cucina, e, pian piano, essere in grado di sostituire lo chef.

Dopo anni di impegno crescente sia nel lavoro che nell’apprendimento dell’arte del fare ristorazione in Liguria, Alì ha deciso di prendere il volo. E che volo! Posso affermare con certezza che rende giustizia alla cucina locale, che lui e “lei” si rispettano a vicenda, e che le numerosissime recensioni positive sono più che meritate.

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Il secondo dei ristoranti è invece nella punta nord della Toscana, a Marina di Carrara. E’ stato aperto da un signore del luogo, con la passione e una conoscenza approfondita della cucina…thailandese. Sicuramente un grosso aiuto nel rendere giustizia a questa cucina esotica, che da queste parti è quasi impossibile assaggiare in una forma vicina a quella autentica, l’ha data la consorte del titolare, che dalla Thailandia ci viene.

Quello che tengo a sottolineare del ristorante “L’elefante bianco” è proprio la cura dell’autenticità della cucina che propone, che si traduce in cura per il cliente, e va di fatto ad arricchire il territorio di un pezzo di cultura. Abbiamo assaggiato piatti che non avevamo mai sentito nominare, deliziosi nonostante qualche lacrima dovuta alla piccantezza (rispetto alla quale il proprietario ci aveva debitamente informati, tenendo conto della nostra visibile norditalianità, nel consigliare e prendere le ordinazioni), e deciso che torneremo, sicuramente, la prossima volta.

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E ora, mentre sorseggiamo l’ultimo aperitivo del mese sulla spiaggia, rifletto sul fatto che un viaggio non ha bisogno di avere mete esotiche per permettere di scoprire cose nuove, necessita solo di occhi attenti, mente aperta e papille gustative curiose.

3 risposte a “Della Quiete dopo la tempesta, e del weekend al mare.

  1. Anch’io conosco benissimo la Liguria, e anch’io la ritengo un vero Paradiso in terra. Ricordo in particolare 2 paesi vicinissimi tra loro, Albenga e Alassio, che sono uno più bello dell’altro. Perfetti sia per viverci che per una vacanza di pochi giorni. Li conosci?

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